Carmelo Cassia Segretario Generale dell’I.S.A. critica la situazione politica e sindacale .

Segreteria nazionale confederale 06/04/2013 15:33:59

Oggi la politica imposta da Monti prima e dalle elezioni nazionali dopo, ha aggravato il disagio dei tanti Italiani creando una ulteriore crisi economica e l’imbrigliamento ad una recessione, che ha ridotto il popolo alla totale povertà.

Da una analisi fatta dalla nostra Confederazione I.S.A. Intesa Sindacato Autonomo,relativi ai consumi dei beni di prima necessità in molte città, abbiamo potuto riscontrare uno scenario drammatico: quasi 7 famiglie su 10 hanno cambiato e modificato il loro stile di acquisti sui prodotti alimentari,optando e scegliendo prodotti sotto-costo allontanandosi dalle grandi catene dei centri commerciali e avvicinandosi ai discount,dove materialmente i famosi carrelli super pieni di una volta, si sono trasformati in piccole ceste, che vengono riempite appena di quei soli prodotti come farina, pasta,legumi,e verdure,evitando di comprare Carne o pesce e optando e sostituendo questi con carcasse di pollo e ali per cercare di arrivare a fine mese.  

Oggi le famiglie italiane sono circa 4 milioni che non godono di un reddito minimo per la soglia della sopravvivenza ( € 1011,3 al mese ) e altri 4,5 milioni di cittadini non arrivano a 500 € al mese.

Nel solo 2012 circa 75 mila sfratti sono stati notificati a famiglie con redditi precari o insufficienti tra questi rientrano le coppie under 35, mentre circa 45 mila tra immigrati e anziani sono i senza tetto.

Ma la cosa che ci fa riflettere è  sapere che il 25% degli Italiani si rivolgono alla Caritas, mentre altri la sera dopo la chiusura dei supermercati o dei mercati rionali, vano a scavare dentro i cassonetti dell’immondizia.

Noi dell’I.S.A. Intesa Sindacato Autonomo diciamo basta a questo genere di disuguaglianza vogliamo e abbiamo sete di giustizia,vogliamo ché le famiglie possano risolvere le loro difficoltà venutasi a creare da logiche partitiche e che hanno reso l’Italia in questo stato, senza lavoro, senza pensioni e tantissime tasse.

Ma ci rivolgiamo anche a tutte quelle associazioni sindacali nazionali maggiormente rappresentative, le quali usufruendo di questo privilegio,ed essendosi seduti sempre a partecipare in tutti i tavoli delle trattative con il governo, cosa hanno fatto per evitare questo scempio?

Hanno pensato di curare qualcos’altro?  

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